Cappelle e altari di destra
La settima cappella


Virgilio Nucci, Madonna con il Bambino in trono tra i Santi Agostino e Francesco ("Madonna di Montefiore"

Francesco Scalici,
Effigie del Beato Pietro, 1992

Anticamente dedicata a Santa Caterina d'Alessandria (prime notizie nel 1588; nel 1597 viene dotata di 200 scudi da Girolamo Rambotti). Ospitava la pala raffigurante la Madonna con il Bambino tra San Giovanni Battista e Santa Caterina d'Alessandria, dipinta nel 1595 da Giovanni Maria Baldassini per Vincenza Zanzi, e trasportata tra il 1888 e il 1912 nel terzo altare a sinistra entrando in chiesa. Al suo posto fu collocata la tela con il Presepe, posta nell'altare dirimpetto quando furono qui traslate le sacre spoglie del Beato Pietro e la pala della "Madonna di Monte Fiore" (1992).

Il dipinto
Spettava all'altare di Lorenzo Traversi (l'ultimo a sinistra entrando in chiesa), dedicato alla Vergine e documentato tra il 1577 e il 1588 col titolo di Madonna su la Neve. Il quadro venne probabilmente dipinto dopo il 1606: fino a quella data il sacello Traversi era provvisto, infatti, soltanto di un altare portatile.
La pala, a olio su tela, raffigura la Madonna di Montefiore (Madonna col Bambino in trono tra i Santi Agostino e Francesco). In alto sono visibili due angeli in volo con mazzi di fiori in mano; in basso, al centro, è ritratto a mezzo busto il committente orante, caratterizzato da una vistosa cicatrice sulla fronte.
I gradini su cui risultano genuflessi i due Santi ed il piano del soppedaneo del trono della Vergine sono cosparsi di fiori.
Il dipinto è attribuito dalla critica recente a Virgilio Nucci, con l'arte tarda del quale mostra notevoli affinità.
La Madonna di Montefiore è contenuta in una cornice simile, per forma e decorazione, a quella dell'antistante pala con il Presepe.

L'urna con le spoglie del Beato Pietro
Le spoglie mortali del Beato Pietro, agostiniano del convento eugubino vissuto nella seconda metà del Duecento, furono conservate per lungo tempo nella cappella della Samaritana. Nel 1666 vennero traslate nella cappella di San Tommaso da Villanova, andata distrutta nell'incendio del 1957. Da quella data la preziosa reliquia fu provvisoriamente collocata entro l'urna del Beato Francesco, altro agostiniano eugubino,
posta sopra l'altare della Madonna del Soccorso. Agli inizi degli anni Novanta, parroco l'agostiniano eugubino P. Gianfranco Casagrande, le spoglie furono collocate nell'attuale urna, appositamente realizzata da maestranze locali (ditta Minelli Marcello, Vincenzo & C.). L'effigie del Beato, in vetroresina e cera lavorata, è stata eseguita nel 1992 dallo scultore palermitano Francesco Scalici.

 

BEATO PIETRO DA GUBBIO
Nacque nella prima metà del XIII secolo a Gubbio dalla nobile famiglia dei Ghigensi. Educato cristianamente, compì gli studi a Perugia e a Parigi, laureandosi in diritto. Esercitò la professione forense con grande competenza e carità, guadagnandosi la fama di onestà e rettitudine.
Verso i 40 anni conobbe i frati agostiniani, giunti a Gubbio dall'eremo di Brettino (Fano); entusiasta della loro vita, volle condividerla professando la Regola di S. Agostino e divenendo un avvocato al servizio di Dio. Ordinato sacerdote, il suo impegno e il suo zelo lo imposero all'attenzione dei superiori che gli affidarono ruoli di responsabilità. Fu inviato dal Priore Generale dell'Ordine a visitare i conventi della Francia, lasciando ovunque testimonianza di equilibrio e di santità. Celebre anche come predicatore, si impose per la sua grande capacità di preghiera e di contemplazione.
Trascorse l'ultima parte della sua vita a Gubbio, ove morì verso il 1287.
Il Papa Pio IX nel 1874 ne riconobbe il culto ab immemorabili. La festa del Beato Pietro si celebra il 29 Ottobre.